Lo scorso 17 giugno sono stata invitata, insieme ad una mia amica e collega, ad assistere
al musical de
La Scuola dei Sogni (BG), sembra
che in questa scuola i sogni si realizzino veramente…leggete come!
Il musical, composto da due temi, ha visto la numerosa
partecipazione di ballerini che andavano dai 5 ai 29 anni, gli allievi che
frequentano i vari corsi di danza della scuola, hanno danzato su ben 50
coreografie(nella prima parte) ispirate alla nota favola di Pinocchio, personaggio
interpretato meravigliosamente dal figlio più piccolo della fondatrice della
scuola, Anastyle.
La seconda parte dello show (più breve, ma sempre intensa) è
stata dedicata a Michael Jackson, di
grande ispirazione per tanti ballerini e cantanti e molto amato anche dagli
insegnanti di questa scuola, che hanno voluto fare del loro meglio per
rendergli omaggio, mostrando al pubblico una loro sentita interpretazione di
alcuni dei suoi brani e coreografie più famose, coreografie che sono state
tratte dallo spettacolo “Immortal”,
ma anche dalla creatività di Anastyle e del suo staff.
In questa occasione abbiamo incontrato e intervistato la
proprietaria nonché insegnante di questa scuola sforna talenti, Annamaria Galeone, in arte Anastyle.
Nella seconda parte dello show, dedicato a MJ, sul palco
insieme ai ragazzi si è esibito Vittorio
Masullo, conosciuto come Vitmas,
noto impersoner italiano di MJ e anche lui ci ha gentilmente parlato dei suoi
nuovi progetti, che vedono coinvolti alcuni degli allievi de La Scuola dei Sogni,
di cui parleremo presto, in un altro articolo dedicato.
IsideNews : Ciao
Annamaria, è un piacere rivederti, la prima volta è stato nel novembre 2011, in occasione dell’
“Immortal” tribute show organizzato dalla Sony,
presso l’Hollywood Rythmoteque di Milano.
In quella occasione abbiamo potuto ammirare il talento di
alcuni tuoi allievi che si sono esibiti insieme a Vitmas.
Prima di tutto, complimenti per il vostro bellissimo
musical! E’ stato emozionante, come avevi promesso…
Anastyle: Si, contavo tanto sull’emozione, far
conoscere innanzitutto Michael Jackson, perché pochi lo conoscono realmente.
Devo dire che per me lui è un mito e una leggenda e rimarrà sempre nel mio
cuore, inoltre i miei ragazzi hanno saputo interpretare con energia ed emozione tutto lo spettacolo, è stato veramente
difficile concentrare la storia di Michael, la storia è lunga però siamo
riusciti a concentrare tutto ed io ho dato il mio meglio, per mettere a punto i
suoi brani più importanti…penso che tutto il pubblico (600 persone) abbia
pianto, veramente bello, sono soddisfatta.
IN: Ti abbiamo
vista emozionata, soprattutto alla fine, ma concentrata durante tutto le
spettacolo, si vede che sei una professionista e che non siete solo insegnanti,
avete un certo background…
A: Si abbiamo lavorato tanto, ma sullo
spettacolo finale solo le ultime settimane perché prima abbiamo avuto delle
gare importanti, abbiamo vinto i Campionati
internazionali di hip-hop, abbiamo vinto anche i Campionati nazionali di modern jazz, quindi non è stato facile, le
ultime settimane sono state durissime. Allenamento sei ore al giorno per
mettere tutto insieme, la recitazione, i costumi, i cambi in 30 secondi,
infatti dietro le quinte non si capiva niente, è stato veramente difficile
gestire tutti quanti, soprattutto i
bambini, a raccontare innanzi tutto la storia di Pinocchio, per far capire alla
gente chi è, perché alla fine non era la vera storia di Pinocchio, ma ho veramente
messo un po’ della mia vita dentro. Scrivendo io tutte le storie, le ho studiate
e poi le ho fatte mie e ho scritto sia il musical di Pinocchio che il musical
di MJ.
IN: Infatti il vostro Pinocchio è a tratti un
po’ “scurrile”, o meglio, street-style…
A: Si, all’inizio per fare ridere, perché alla
fine c’era veramente da piangere, visto che Pinocchio ha detto questa frase
“tutti sbagliamo nella vita, tutti cadiamo nella vita, ma bisogna avere la
forza di rialzarsi e saremo più forti di prima”questo per far capire che nella
vita c’è tanto da lavorare e bisogna tirarsi su e pensare che la vita è un dono
e viverla giorno per giorno, senza pensare “fra un mese farò” perché non si sa
mai cosa può succedere.
IN: E tu lo sai,
perché hai avuto una vita bella tosta.
A: Si, la mia infanzia non è stata facile, ho
iniziato a ballare all’età di cinque anni con danza classica (Annamaria racconta una serie di problematiche
serie legate alla sua famiglia), io già a
dodici anni l’estate lavoravo per pagarmi gli studi d’inverno, per pagarmi
danza, perché non volevo lasciare la mia passione, mio padre non voleva che io studiassi danza(padre-padrone),
ma io sono andata avanti con la mia testa dura, la costanza e la forza di
volontà e a sedici anni la mia insegnante mi ha detto“tu hai un talento, puoi
insegnare” ed io “ma non è possibile, ho solo 16 anni!” e lei”invece tu per
avere 16 anni sei matura” e da li ho iniziato ad insegnare e non ho più smesso.
Ho fatto tanta gavetta per pagarmi gli studi di danza, ho fatto la barista, la
baby-sitter,ho dipinto vasi e lavorato
in un’impresa di pulizie è stata durissima ma ho preso 6 diplomi e 19 attestati
e adesso ho aperto la scuola dei miei sogni, La Scuola dei Sogni perché era il
mio sogno da bambina e adesso i ragazzi realizzeranno i miei sogni…io li ho già
realizzati, non tutti, finché c’è vita c’è speranza quindi ho ancora tempo,
perché no.
IN: Mi sembra che
i tuoi ragazzi prendano abbastanza sul serio la danza, anche se forse è giusto
che soprattutto i più piccoli la vedano anche come “un gioco”…
A: Io vorrei che la prendessero ancora più sul
serio…io avevo un’altra mentalità, sia ai miei tempi era difficile, la vita è
stata dura con me, ma mi ha insegnato tantissimo,mi ha fatto maturare così
tanto ed ora io posso aiutare i ragazzi che sono per strada, che hanno bisogno
e ce ne sono tanti. Per fortuna esiste la scuola di danza perché al di fuori è
veramente dura, ci sono troppi pericoli rispetto ad una volta ed è meglio
tenerli occupati in una scuola di danza e farli ballare, che lasciarli in giro
per strada. Noi facciamo anche dei programmi televisivi, facciamo Wanna Dance su Boing e Bau Boys su Italia 1. Samuele
Stagliano(11), finalista in Wanna
Dance, adesso lavora in TV, fa Picchio nella trasmissione di Bau Boys, li ho
portati io ai casting, la redazione, sono dei miei amici e vengono a scegliere i
ragazzi talentuosi da me, questa è un’occasione reale per loro.
IN: Bello, mi
piace!
A: Grazie, spero di rivederti al più
presto!