domenica 30 novembre 2014

Weihnachtszauber: Magia del Natale


"Weihnachtszauber" è la "Magia del Natale", quell'atmosfera che le persone dei Paesi nordici (in particolare), sanno accentuare con luci e decorazioni festose, e di buon gusto.
Anche in Germania Natale è una festività molto sentita, anche da chi non è Cristiano praticante, e solitamente è vissuta come occasione per stare con i propri familiari ed amici, per  condividere del buon cibo e per donare (il proprio tempo, in primis).
Naturalmente anche qui c'è chi, per vari motivi personali, sente poco il desiderio di celebrare il Natale, e di festeggiare, ma il mio è un blog di good news, quindi bando alla tristezza ;-).

L'anno scorso è stato il mio primo Natale a Berlino e il primo fisicamente lontana dalla mia famiglia, ma posso affermare di aver vissuto il tutto con meno malinconia, rispetto al solito.
Sono stata fortunata, nel trovare buona compagnia (persone di cuore, nella mia stessa situazione), e alla fine sono riuscita a godermi anche questa nuova esperienza, apprezzando quello che c'era e lasciandomi trasportare da questa Magia, che ancora sento nell'aria (viva il romanticismo!).
Ho avuto anche dei brevi incontri "casuali", con persone che incarnavano il vero spirito del Natale, persone che fanno credere nell'esistenza di un mondo più umano.

L'aspetto commerciale del Natale, è sicuramente presente anche qui a Berlino, ma in misura più tollerabile, secondo me.
Perfino i mercatini Natalizi, frequentati da molti turisti, a mio avviso conservano un alone sentimentale, anche se a detta di qualche visitatore italiano, ci si trovano solo le solite cose, come cibo, Glühwein e artigianato...che dire, di mercatini in città ce ne sono diversi, e quelli in centro (Mitte) sono abbastanza simili, ma io ho notato anche degli spunti più originali, come lo stand per farsi fare il calco alle mani in Alexanderplatz.
Sempre in Alexanderplatz ho gradito la Riesenrad (la ruota panoramica gigante), la pista di pattinaggio su ghiaccio con la musica e l'anno scorso, la temperatura gradevolissima (seppur anomala).
Anche in Italia abbiamo dei bei mercatini Natalizi, tra i più rinomati Merano e Bolzano, dove si possono ancora trovare spunti per fare bei regali (per tutte le tasche), ma vederli a Berlino per la prima volta, mi ha fatto un certo effetto.

Cosa rappresenta per voi il Natale? Per me è un periodo principalmente spirituale, di cui tutti possiamo beneficiare, a prescindere dall'orientamento religioso.

Presto finirà anche questo intenso 2014: auguro a tutti noi che la Magia del Natale ci accompagni il più possibile durante l'anno nuovo, che apra anche i cuori più chiusi e che ammorbidisca quelli più duri.

"frohe Weihnachten und einen guten Rutsch ins neue Jahr"
(felice Natale e una buona scivolata nel nuovo anno)

Per concludere, godetevi queste foto che ho scattato per condividerle (anche) con voi.

Gendarmenmarkt Platz: mercatini "WeihnachtsZauber" e il Deutscher Dom.  Si paga un Euro di ingresso (stesso prezzo dal 2010). Anche la Piazza merita almeno una vista, durante tutto l'anno.



Potsdamer Platz: mercatini e una pista "innevata", che ho provato personalmente, scendendo a bordo di un ciambellone gonfiabile (attrazione per adulti e bambini).



  Il presepe verticale (davanti al centro commerciale Arkaden)



Alexander Platz: la Reisenrad all'interno dei mercatini "Berliner Weihnachts Zeit"


Kurfürstendamm (Ku'damm): Gedächtniskirche


Mappa dei mercatini di Berlino corrispondenti alle fermate della metropolitana


domenica 9 novembre 2014

25 anni dalla caduta del muro di Berlino: siamo noi un unico Popolo?


Ci sono muri nel mondo che ancora dividono ...ci sono muri fisici e altri ben più pericolosi che risiedono in noi, nell'attitudine umana del difendersi e del separare, la prima per paura e la seconda per il desiderio di dominare.
Il muro di Berlino è solo un esempio concreto di questa tendenza ancora attuale.
"Siamo noi un (unico) popolo?" spesso la risposta sembra essere -no- ma in alcune occasioni il senso di unità si può percepire, anche grazie a celebrazioni di questa portata.
Grandi festeggiamenti che hanno attirato milioni di turisti da tutto il mondo, accorsi per respirare la storia e per celebrare  libertà tolleranza, concetti tuttora molto cari alla Berlino post-caduta del muro. Nonostante questo si può assistere ogni giorno anche a casi di forte intolleranza, qualche esempio l'ho visto e vissuto anche durante il concerto alla Porta di Brandeburgo, dove la massiccia presenza di persone accorse per l'evento ha scatenato anche situazioni di forte insofferenza tra i visitatori accalcati o arrampicati sui muretti per ampliare la propria visuale, impallando però quella altrui. Fortunatamente c'erano anche molte persone rispettose che sapevano godersi la situazione senza prevaricare nessuno, semplicemente condividendo sullo stesso piano un'esperienza eccezionale,

Ricordo ancora il 20° anniversario nel 2009, cinque anni fa facevo parte anch'io della schiera di turisti giunti nella capitale Tedesca per festeggiare.
Ricordo l'eccitazione, le lunghe camminate e l'atmosfera carica di attesa per il fatidico 9 novembre, giornata campale che per me è terminata all'aeroporto, dove tra vari ritardi accumulati dal mio volo, ho assistito alla caduta dei Dominosteine (tessere del domino)in diretta TV.
Ricordo che pioveva e che la visione di tutti quei segmenti di Domino che cadevano era molto spettacolare vista dall'alto.

Quest'anno il muro è stato rappresentato dal Lichtgrenze, futuristici lampioni culminanti con bianchi palloncini nei quali erano contenuti messaggi di Pace scritti da bambini.
La suggestiva installazione dei palloncini-lampioni simboleggianti il muro, nasce da un'idea di Chris-topher Bauder e Marc Bauder.
A cerimonia conclusa ho visto persone che si sono portate via pezzi di questi lampioni e ho letto che alcuni sono stati messi in vendita su e-bay a 6000 EUR.
Naturalmente anche quest'anno il concerto è stato spettacolare, così come la liberazione dei Luftballons (palloncini), ma ciò che ancora mi torna in mente è l'atmosfera, l'energia intorno a me. Il passato a Berlino è ancora vivo e costantemente in contatto con il nostro presente, è li pronto a ricordarci cosa è accaduto ,cosa potrebbe ancora accadere e cosa in effetti sta accadendo nel mondo dove c'è chi ancora muore a causa di un muro.
L'anno scorso ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Günther Schaefernoto artista (pittore e fotografo) tedesco co-fondatore dell'East-Side Gallery e creatore del murales "Vaterland" ("Patria"). Tra le sue interessanti testimonianze mi è rimasta particolarmente impressa la sua opinione riguardo a come è cambiata Berlino dopo la caduta del muro, in particolare in un punto ben preciso a bordo dello Spree vicino all'Oberbaumbrücke. 
G.Schaefer  mi diceva che apprezza anche i numerosi e chiassosi turisti che si fanno le foto ricordo davanti al muro, probabilmente ignari del fatto che sotto quello stesso suolo ancora giacciono alcune vittime del regime della DDR.
Günther ha visto e ricorda i cecchini pronti a sparare a chi tentasse di attraversare il muro e il fiume per riguadagnare la libertà e quindi ora si rallegra di vedere persone vive e libere di andare e venire.

"Berlin: Bilder aus zwei Jahrtausenden - Pictures from two millenia"
Raccolta foto di Günther Schaefer, dall'apertura del muro fino al presente
Copia personale del libro di G.S. autografato dall'autore

http://www.berliner-mauer-kunst.net/  


http://www.berlin.de/mauerfall2014/  

Credits: tutte queste foto tranne la mappa appartengono a IsideNews.


East-Side Gallery
der Oberbaumbrücke
Potsdamerplatz
Brandenburger Tor

lunedì 20 ottobre 2014

Festival of Lights a Berlino, iI Giubileo




Domenica 19 ottobre si è conclusa la decima edizione del Festival delle Luci
Ecco qualche foto da me scattata in Potsdamer Platz e in Alexander Platz.

Un evento che regala emozioni e magia a chiunque sia in giro per la città e desideri ammirare alcuni dei monumenti e delle vie più importanti della capitale tedesca, rivestiti di colori che li fanno vibrare di rinnovata bellezza.
Il colore  unito alla luce sono magia e stupore agli occhi dei numerosi turisti che ogni anno accorrono per l'occasione da tutto il mondo, ma anche per chi vive a Berlino in pianta stabile e desidera guardare la propria città "sotto un'altra luce".

http://festival-of-lights.de/





sabato 4 ottobre 2014

Oktoberfest...a Berlino!



Ecco, secondo me, cinque buoni motivi per celebrare l'Oktoberfest a Berlino e quattro indirizzi dove poterlo fare.
Primo, l'originalità, perché solitamente bisogna andare a Monaco per trovare la tipica atmosfera godereccia e spensierata dell'Oktoberfest.
Secondo, poter degustare bevande e piatti tipici della Germania del sud, a buon prezzo, senza fare troppa strada e ascoltando lo Schlager dal vivo.
Che cos'è lo Schlager?Tradotto letteralmente significa "colpo", mentre in campo musicale è una "hit", una "canzonetta" popolare (e del passato) ballabile, nonché il terzo motivo per il quale vi consiglio di andare all'Oktoberfest (a Berlino).
Ma veniamo al quarto buon motivo, e in questo caso mi rivolgo in particolare alle lettrici: poter indossare, almeno per una volta, il classico Dirndl! Sia i Dirndl che i Lederhosen (pantaloni di pelle) sono abiti confortevoli e perfetti per calarsi nella giusta atmosfera.
Vi assicuro che questi abiti tradizionali sono tutt'ora di moda (nei Paesi tedescofoni), tanto che perfino due noti stilisti teutonici quali Karl Lagerfeld e Wolfang Joop (partner creativo per GALERIA Kaufhof), hanno recentemente proposto dei modelli ispirati all'Oktoberfest.
Solitamente sono abiti costosi, ma potete trovarne alcuni in saldo, di seconda mano, o anche a noleggio.
Ecco il quinto ed ultimo motivo (anche se ce ne sarebbero di più), l'Oktoberfest è un'altra occasione per immergersi nella cultura tedesca e per socializzare passando qualche ora in allegria e festeggiarlo a Berlino è come unire idealmente nord e sud, .
Anche se questa ricorrenza è tipica della Germania del sud e quindi, in alcuni casi, "presa in giro" dalla maggior parte dei tedeschi del nord, penso che valga la pena fare questa esperienza almeno una volta, specialmente se si abita a Berlino o se ci si trova qui in visita tra gli ultimi due fine settimana di settembre e i primi tre di Ottobre.
Seguono quattro indirizzi dove viene celebrato l'Oktoberfest a Berlino, il primo ve lo consiglio soprattutto se siete turisti e non parlate tedesco, nel caso penso che vi troverete bene al grande ristorante-birrificio Hofbräu Munchen situato dietro ad Alexanderplatz. Pur essendo un locale pensato principalmente per i turisti, Il rapporto qualità-prezzo è soddisfacente (porzioni abbondanti e buon servizio), piacevole anche l'atmosfera tipica bavarese, ricreata anche grazie all'abbigliamento dei giovani camerieri e all'orchestrina Schlager che fa danzare coppie di tutte le età.
All'interno potete trovare anche un negozio di abiti tradizionali di qualità, occhio ai saldi, veramente convenienti.
Durante lo stesso periodo, nella adiacente Alexanderplatz, l'Oktobefest si può festeggiare direttamente in piazza, girando per stand gastronomici e ascoltando musica.
Il terzo indirizzo è quello dell'area dove ogni anno si svolge il grande fax-simile dell'Oktoberfest Berlinese, ossia il Zentralen Festplatz, allestito nello spazio della fiera in Kurt-Schumacher-Damm vicino all'aeroporto di Tegel, con quest'anno siamo alla 64esima edizione, se vi piace stare in mezzo alla folla, questo è il posto che fa per voi.
Il quarto indirizzo lo consiglio a chi già parla tedesco o comunque ha la possibilità di andarci con persone del luogo, io ci sono stata l'anno scorso per la prima volta e grazie ad un amico che mi ha invitata, posso dirvi che merita una visita.
La location è un Bierzelte (tendone della birra) situato all'interno di un tipico Schloss (castello) tedesco, a Diedersdorf, un paese appena fuori dal Ring d Berlino, i biglietti si possono comprare direttamente in loco e inclusi ci sono dei buoni per mangiare e bere.
Come potete immaginare Il menù tipico dell'Oktoberfest è pensato principalmente per carnivori, ma vi dico che anche i vegetariani possono trovare di che sfamarsi, rimanendo egualmente soddisfatti.
"Ein Prosit, ein Prosit der Gemütlichkeit. Ein Prosit, ein Prosit der Gemütlichkeit.
OANS ZWOA DREI! G’SUFFA!"
Traduzione:
“Alla salute, alla salute, viva l’allegria, alla salute, alla salute, viva l’allegria, uno..due..tre.. tutti ubriachi”.


Prima immagine presa da: http://www.ourberlin.org/





 
"Schloss Diedersdorf"
Il mio Dirndl!

martedì 12 agosto 2014

Buon viaggio Mr. Robin Williams


Un piccolo omaggio ad uno dei miei attori (e comici) preferiti, a cui auguro di trovare la Pace, perché se la merita, fosse anche "solo" per il buon umore che ci ha trasmesso in tutti questi anni. Secondo me la sua missione di vita era far ridere e riflettere le persone.
Auguro Pace anche alla sua famiglia e ai suoi amici.

Robin McLaurin Williams [Chicago, 21 luglio 1951 - Tiburon, 11 agosto 2014].

Per chi non conosce la sua carriera e vuole approfondire, può trovare molte informazioni anche su Wikipedia , nel caso ne consiglio almeno una breve lettura perché quest'uomo appartiene alla "vecchia scuola" da cui provengono tutti i grandi attori.
Un uomo geniale e dotato di talento, oltre che di grande sensibilità e cuore, così lo ricordano le persone che lo hanno conosciuto, o che ne hanno colto l'essenza attraverso le sue numerose interpretazioni. Un uomo con le sue debolezze (come tutti), piccole e grandi debolezze che possono farcelo sentire più vicino, nonostante lui appartenesse ad un ambiente (un mondo) a sé stante come quello del cinema Hollywoodiano, quello stesso ambiente (spesso pericoloso) dal quale, negli ultimi anni, aveva preferito prendere le distanze per dedicarsi al teatro.   


Robin W. in Italia è conosciuto principalmente come attore di pellicole cinematografiche di successo o al massimo anche come interprete dell'alieno Mork nella serie tv cult "Mork & Mindy" (1978-82), in realtà è stato sia attore che grande comico e one-man show: è celebre il suo spettacolo "Live on Broadway".

Lui aveva il dono (ormai raro) dell'improvvisazione, aveva un talento naturale (e straripante) incanalato attraverso lo studio, maturato con la passione e rafforzato attraverso l'esperienza. 
Una menzione speciale va anche ai doppiatori italiani (tra cui Oreste Lionello, Gigi Proietti, Carlo Valli, Luca Ward, etc.) che con le loro bellissime voci ed interpretazioni, hanno contribuito a far entrare Robin Williams nei nostri cuori.

Segue un altro piccolo omaggio a lui e a tutte le persone che lo hanno apprezzato e che molto probabilmente continueranno a farlo.

"...tutta una vita sulla Terra, qui è solo un battito del cuore." 

Al di là dei sogni (What Dreams May Come) -1998-


-Goodbye Mr. Robin Williams-

martedì 3 giugno 2014

A Berlino si balla la Tarantella con i Pizzicati!



I pizzicati sono morsi dalla tarantola. Provano l’inarrestabile brama di ballare, ballare, ballare, di muoversi al ritmo pulsante dei tamburelli senza mai fermarsi …
Un gruppo di pizzicati c’è anche a Berlino: suonano, cantano e ballano ovunque la musica popolare venga ascoltata e vissuta ben volentieri.

Se non avete mai visto suonare e ballare danze tradizionali come la Pizzica Pizzica, la Tammuriata e la Tarantella, dovete assolutamente rimediare e se abitate a Berlino potete farlo andando a vedere questo gruppo di giovani musicisti provenienti dal Sud Italia.
Con i Pizzicati è anche possibile imparare a suonare il tamburello, lo strumento musicale principale della tarantella. Dalla Campania alla Sicilia viene suonato in diversi modi. Imparare a suonarlo richiede pazienza, costanza ed esercizio. È uno strumento all’apparenza semplice, ma di grande impatto e importanza, in quanto scandisce il ritmo sul quale danzano i “tarantolati”, che originariamente ballavano come forsennati per espellere il veleno della tarantola da cui erano stati morsi. Eppure queste danze rappresentano molto di più: sono danze folkloristiche di matrice tribale che se suonate e ballate a lungo portano ad uno stato di trance (alterazione delle percezioni).

Questi balli popolari in origine venivano fatti all’aperto, negli stessi campi dove vivevano i Lycosa tarentula (da cui il nome)i famosi ragni velenosi, e dove si accendevano fuochi per celebrare la vita tutti insieme, collegati da un unico flusso di energia e soprattutto collegati all’energia della Terra, il cui ritmo primordiale è ricreato proprio dal suono ipnotico del tamburello che agisce anche sul flusso sanguigno, trasportando chi ascolta in un’altra dimensione, allo stesso tempo lontana e vicina, lontana perché richiama qualcosa di ancestrale e vicina perché aiuta a connettersi con se stessi nel qui ed ora e con chi partecipa alla stessa danza.
Danze come la Tarantella sono semplici perché si possono ballare sia in coppia che in gruppo, una volta imparati i passi base, ma naturalmente risultano leggermente impegnative per via del ritmo frenetico: che si tratti di una coreografia di gruppo o di coppia, alla fine si ritrova il ritmo giusto e ci si lascia trasportare, ricordandosi che lo scopo primario è divertirsi, al di là di ogni tecnicismo.

Veniamo ad alcuni degli strumenti tipici di questa tradizione, Il su citato tamburello (indispensabile), triccheballacche,   l’organetto, le nacchere (ornate di nastrini colorati), il violino, il mandolino, la chitarra e naturalmente la voce, che viene utilizzata similarmente come nel canto armonico (vedi canto sardo), ricreando una sorta di cantilena velocissima composta da parole in dialetto, che unite alla musica contribuiscono a coinvolgere gli ascoltatori, attirandoli in una sorta di vortice sonoro.
Per me è stata la prima esperienza con la Tarantella e devo dire che ne avevo sottovalutato l’impatto, non pensavo che fosse così coinvolgente dal vivo, anche solo vedere e ascoltare questo spettacolo può essere un’esperienza degna di nota e di essere compiuta, soprattutto se si è nati in Italia, Paese ricco di tradizioni fortemente legate al territorio dal quale sono influenzate e viceversa.

Essendo a Berlino ho potuto assistere anche alla reazione dei Berlinesi, che solitamente amano conoscere anche le tradizioni delle altre Nazioni, specialmente quelle culinarie e artistiche. Tra il pubblico del piccolo locale, Café Linus di Neukölln dove si è tenuta la serata, ho notato sia facce divertite che perplesse, in particolare durante i canti in dialetto del sud Italia (che nemmeno io capisco), ma quando il ritmo ha raggiunto il suo apice ho visto, ad esempio, una signora alzarsi battendo le mani per partecipare a suo modo. Lo spazio era ristretto, ma i partecipanti erano molti e di nazionalità mista, uniti dal potere della musica che oltrepassa ogni barriera linguistica e antropologica.


Per maggiori info visitate il sito http://ipizzicati.de/i-pizzicati-italiano


domenica 9 marzo 2014

Entusiasmologia




Un video che risale al 2010, ma che è ancora attuale, specialmente in tempi come questi, dove la parola "Crisi" è usata ed abusata troppo spesso.

Fabio Marchesi, ripreso dalle telecamere di NonSoloAnima.TV, ci rammenta il significato etimologico della  parola Entusiasmo, esortandoci ad uscire da quel "lago melmoso" fatto di lamento e pessimismo nel quale troppi di noi spesso  giacciono, a volte anche solo per brevi periodi.

Essere ottimisti concreti, come spiega Fabio M., all'inizio richiede un certo sforzo, perché l'ottimismo è una condizione meno comoda rispetto al rimanere nel lamento e nel pessimismo, di cui soffrono molti italiani (in particolare). 

Come gli antichi "maghi" della storia, siamo chiamati a trasformare il nostro pensiero attraverso una sorta di processo alchemico, attivato da semplici parole "magiche" quali Grazie, in quanto la Gratitudine predispone ad uno stato d'animo fiducioso e ricettivo, aiutandoci così ad attirare eventi lieti ed inaspettati,  conducendoci finalmente al di fuori di quella gabbia immaginaria così abilmente auto-costruita.
Colmando il nostro essere con la Gratitudine per il qui ed ora, sottraiamo spazio alla paura, quella bestia immaginaria che presto o tardi va affrontata e poi lasciata andare. 
-Grazie-   

www.fabiomarchesi.com

www.nonsoloanima.tv




lunedì 3 marzo 2014

Alla batteria c'è: Marco Rivagli!


C'è chi dice che i batteristi siano i migliori, quelli che "spaccano" veramente (i più fighi), anche se solitamente sul palco e dalla stampa vengono posizionati in secondo piano, per non dire terzo.
Se il cantante è "la faccia" della band, ogni batterista che si rispetti è il cuore, colui che da il ritmo e che quindi dirige, insomma, è il vero boss della band.
Entriamo nel dettaglio, desidero parlarvi del batterista Marco Rivagli, nessuna intervista (per ora), solo qualche impressione e un po di pubblicità (mai abbastanza).

Marco, giovane (classe 87) torinese doc, cittadino del mondo per lavoro e per passione, conosciuto su Facebook, quando entrambi cercavamo casa a Berlino: difficile non notarlo, facile prenderlo in simpatia.
A prima vista sembra il classico "mangia spaghetti", il solito maschio latino un po "piacione", mentre conoscendolo meglio si scopre che...effettivamente cucina e mangia tanta pasta e che piace molto alle donne.
Tranquilli, questo ragazzo non è uno stereotipo ambulante, anzi, è piuttosto originale e possiede un notevole background musicale, in parte ereditato dalla famiglia (padre, sorella e zio musicisti) e in parte creato nel tempo, esperienza dopo esperienza.
Si può dire che la svolta per Marco sia arrivata nel 2013, quando è stato ingaggiato dalla Vodafone, per far parte de "The Penguins", la band che accompagna il pinguino Pino durante i noti spot-tormentone. Questa maggiore visibilità lo ha aiutato a procurarsi anche ingaggi all'estero, il motivo per il quale si è trasferito nella capitale tedesca, dove tra un concerto e l'altro da lezioni di batteria.

Recentemente ho avuto il piacere di vederlo e sentirlo suonare live, presso un locale di Berlino, il Wild at Heart (piuttosto alternativo), durante il concerto di una glam rock band con la quale collabora, i PLeaSureDome.

Questa band internazionale (Manchester, Stockholm, Toronto, Torino, Berlin)
è stata fondata nel 2002 da Mark Standley, esperto chitarrista proveniente dalla storica punk-rock band degli Sigue Sigue Sputnik, nella quale suona ancora, insieme alla bassista (e vocalist) dei PLeaSureDome, la biondissima Lena Lonely.

Se volete maggiori info su Marco e i suoi progetti musicali, potete visitare la sua pagina facebook e il il suo canale Youtube.



domenica 2 marzo 2014

Nina Persson: cuore animale e sound maturo



La svedese Nina Persson, nota a più come lead singer del gruppo The Cardigans, si è esibita all’Heimathafen di Berlino, durante il tour europeo di Animal heart, che prende il nome dal suo album di debutto come solista, rilasciato a febbraio 2014 e prodotto insieme al marito Nathan Larsen.
Cantautrice, musicista (armonica, piano, chitarra), attrice, Nina riesce ancora ad incantare e convincere sia la Critica che il suo pubblico, che la segue fedelmente sin dai suoi esordi.
La Persson e la sua tour-band, formata da altri quattro elementi, propongono musica di qualità, trasmettono professionalità e quel senso di affiatamento che è sempre piacevole percepire, il tutto senza grandi effetti speciali, fatta eccezione per l’uso sapiente delle luci e dell’outfit di Nina, che si è presentata in veste di moderna geisha, total black ed ipnotica, perché si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.  
Berlino è un contesto ideale per questo genere di musica,basicamente elettronica, sperimentale con sonorità pop che si ispirano agli anni 80, mantenendo quell’allure tipica della musica che viene dal nord, vedi suoi connazionali Roxette, ma anche
Björk e Sigur Rós (Islanda).
Il pubblico è stato “scaldato” da un interessante supporter, l’americano Daryl Lamont in arte Worry Doll, il suo genere “laptop music” (elettronico), è arricchito da una voce melodica e stile ricercato. Daryl era solo sul palco, ma è riuscito a riempire la scena, catturando l’attenzione dei presenti.
Parliamo anche dell’impianto audio, elemento importante per la buona riuscita di ogni concerto e rappresentazione in generale,  a mio avviso quello dell’Heimathafen di Neukölln è ottimo, anche se durante Worry Doll i livelli dei bassi erano troppo alti, stile discoteca, fortunatamente con l’inizio del concerto vero e proprio sono rientrati nella norma.
Qualche impressione sul numeroso pubblico in sala, un parterre ben disciplinato, attento e partecipe, grazie anche a Nina che sa interagire spiritosamente con i suoi fans, un pubblico che ha pagato 30 Euro (prevendita compresa) per assistere a questo concerto, e dalla reazione positiva sembra che nessuno si sia pentito di aver fatto questo investimento. 

Scaletta:
Clip your wingsBurning bridges for fuel
Animal Heart
Frequent Flyer
Forgot to tell you
Love has left the room
Catch me crying
Bear on the beach
Charlie Charlie
Jungle
Dreaming of houses
Silver
I can buy you
Food for the beast
Encore:
Walking the cow
The grand destruction game
Boys keep swinging
This is heavy metal

Curiosità, ecco una “vecchia” ma simpatica dichiarazione rilasciata da Nina P. riguardo alla prima impressione avuta su suo marito Nathan Larson “When I met Nathan, I told my tour manager he was too good-looking for me. I don't have a history of dating good-looking men. I've always complained that girls don't get male groupies, and now I've married the first groupie I've ever had."

Thanks to Loft Concerts