sabato 7 marzo 2015

Cosa fai per l’8 marzo? A Berlino c’è il Frauenkampftag


Per celebrare la Festa della donna ho deciso di pubblicare un articolo scritto da un'altra donna, una giovane donna che ha a cuore i diritti della nostra categoria, solitamente definita "gentil sesso" ma anche "sesso debole", chissà poi perchè dato che la donna è per natura più resistente dell'uomo, soprattutto a livello psicologico.
Grazie a Debora che ci parla di una delle tante iniziative interessanti  presenti in questa città, dove anche le donne possono crearsi un proprio spazio per lavorare, socializzare, mettere sù famiglia e far sentire la propria voce.

Se per la maggior parte delle donne l’8 marzo significa ricevere mimose o cioccolatini e il clue arriva festeggiando alla sera insieme alle amiche, una città variegata come Berlino ha  in programma vari eventi che racchiudono il significato della giornata dedicata alla donna:
Il Frauenkampftag è uno di quelli.

Il programma è semplice: domenica 8 marzo alle ore 13.00 si partirà da Rosa-Luxemburg Platz (scelta probabilmente non casuale, in linea con gli ideali femminili) passando da Unter den Linden  per poi terminare il cammino alla porta di Brandeburgo, verso le 16.00. 
Secondo la presentazione del gruppo organizzativo, sarà una grande ma pacifica manifestazione per far valere i diritti delle donne e per stimolare un pensiero critico sulla parità di genere contro i grandi sistemi.

Spesso si guarda alle manifestazioni con distacco e criticismo, tuttavia esse sono uno strumento potente di aggregazione e di libertà di espressione: non è dunque richiesta una forte propulsione o interesse verso questo tema, ma semplicemente la voglia e la curiosità di passare una festa della donna in maniera alternativa e sicuramente non incollati alla sedia!
In fin dei conti, impegno sociale, coscienza attiva, consapevolezza e interesse per temi scomodi, dovrebbero essere alla base del giorno 8 marzo, festività ormai troppo scontata e banale.

La città berlinese permette anche questo, oltre a una serie di altre iniziative interessanti e profonde, che portano noi donne a confrontarci e a formare reti.
Sulla pagina Facebook del collettivo troverete anche altre informazioni utili: 


Debora Calzolari

domenica 1 marzo 2015

Igiene a Berlino?

"Come a casa. Solo più in grande."
Parliamone. Questo articolo era stato originariamente scritto per un magazine online, ma siccome ritenuto troppo soggettivo e impegnativo da verificare tramite statistiche alla mano, per il momento ho deciso di pubblicarlo qui, dato che un blog è per sua natura soggettivo.
Secondo me questo argomento merita più di 5 minuti di ricerche, che ho svolto, così come merita di essere divulgato allo scopo di informare e, dove è necessario, allertare i lettori, soprattutto quelli che guardano a Berlino come il "Paese dei balocchi", luogo all'avanguardia e sicuro.
Lungi da me seminare scompiglio o paure infondate, ma se impiego il mio tempo prezioso per scrivere riguardo questo tema, significa che probabilmente mi sta molto a cuore, in quanto io per prima abito in questa grande e sfaccettata metropoli.

Veniamo al dunque. Recentemente un giovane nord europeo mi ha fatto notare, che l’idea di che cosa sia l’Igiene é molto soggettiva: purtroppo sembra essere vero.
Traducendo dal latino e dal greco, due dei significati della parola Igiene sono Salubre e Sano , in quanto l’igiene moderna è intesa come parte della Medicina, che insegna i mezzi per conservare la Salute.
Detto questo mi sento di affermare a mia volta che l’igiene, quella vera, per poter essere chiamata tale deve essere tutt’altro che soggettiva, bensì deve attenersi a precisi canoni attui a mantenere sia l’ambiente circostante che la propria persona il più salubre possibile,  evitando così il proliferare di malattie, specie di quelle mortali.
Veniamo al secondo soggetto del titolo: Berlino. Questa bella città accoglie una popolazione internazionale, più svariati turisti che vanno e vengono ogni giorno e questo significa che è   abitata e visitata da tante persone con abitudini e idee riguardo all’igiene molto differenti fra loro, quindi nonostante le strade e i luoghi pubblici in generale  vengano quotidianamente ripuliti, c’è sempre chi usa (o abusa) questa città secondo i suoi canoni e secondo il tipo di educazione ed influenza culturale  ricevute.
Avendo appurato di persona, potrei soffermarmi in particolare sullo stato in cui si trovano alcuni appartamenti condivisi (Wohnungsgemeinschaft), o anche sul concetto di igiene personale di molte persone frequentate o incrociate per strada, ma penso che anche se ci sarebbero numerosi aneddoti  curiosi e spesso raccapriccianti da raccontare, per questa volta sia più importante soffermarsi su quello che accade fuori dalle case, ossia per le strade di Berlino.
Per esempio nel quartiere dove vivo io, la maggioranza della popolazione  è di origine turca, ma non sono solo loro a sporcare la città, infatti ad aiutarli ci sono persone di varia nazionalità, giovani e meno giovani.
Li ho visti con i miei occhi sputare per terra, spesso a distanza ravvicinata e in mezzo al marciapiede e se in Paesi come Turchia e Cina è una prassi comune, in Italia per esempio é una pratica tutt’ora proibita (e sanzionabile), in quanto pericolosa (oltre che disgustosa) dato che oltre a deturpare/imbrattare una proprietà pubblica, favorisce il diffondersi di malattie, dal semplice raffreddore alla temuta tubercolosi (lo sputo essiccato veicola il bacillo di Koch).
Lo scopo di questo articolo  è informare e allertare, perché la salute è una questione seria e va al di là del disagio del vedere qualche cartaccia per la strada, per quanto anche questo sia un segnale di degrado che favorisce l’inquinamento del territorio mettendo a repentaglio la vita di tutti noi.
Un’altra persona mi ha fatto notare che solitamente per un italiano il concetto di luogo pubblico equivale a luogo in cui si può fare quello che si vuole, al contrario dei tedeschi (esempio) che giustamente lo intendono come luogo da rispettare proprio perché pubblico e quindi appartenente alla Comunità (che paga le tasse).
Questione di punti di vista o di buona educazione e buon senso (civico)?
Vero è che spesso questo buon senso viene a mancare improvvisamente quando per esempio parte di un popolo reputato civile scende in trasferta in un’altro Paese  (triste fatto recentemente accaduto in Italia) e danneggia la città che li ospita e di conseguenza la reputazione del proprio Paese d’origine.
Potremmo dire che questa  un’altra storia e che non c’entra  con Berlino, ma mi viene subito in mente il detto “tutto il mondo  paese”, dato che molti visitatori e new Berliners spesso rendono questa città meno salubre, per se stessi e per chi invece rispetta Berlino come fosse la propria città natale, come la propria casa e vorrebbe semplicemente viversela senza preoccupazioni, senza rattristarsi per le opere di imbruttimento e quell’aria degradata che certi quartieri “alternativi” hanno assunto nel tempo.
C’è chi si dispera più per la centrificazione, per la speculazione ai danni della Berlino alternativa rappresentata dagli ex edifici industriali adibiti a clubs, ma personalmente mi sta più a cuore che Berlino venga bonificata e rispettata, magari frenando anche l’ascesa dei prezzi immobiliari e del costo della vita in generale, per il resto penso di poter vivere bene anche in una nuova Berlino, forse meno caratteristica, ma più sicura.

L’argomento igiene nei ristoranti merita un articolo a parte, ma essendo un’argomento delicato e complesso, necessita di testimoni che abbiano lavorato nella ristorazione, oppure, come mi è stato giustamente  consigliato, di un punto di vista soggettivo, basato sulla mia esperienza e quindi non generalizzante.
Lo intitolerei “Topi a Berlino” ma forse sarebbe un po’ esagerato, forse.

Anna R.

Due delle fonti:
Origine e diffusione della TBC
http://leggendoci.blogspot.de/2011/12/vietato-sputare.html
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Tubercolosi